Che significato ha per l'
Azienda Agrituristica La Tosa dedicarsi a un museo del vino, ad oggi l’unico su questo tema in tutta l’Emilia-Romagna?
Per questa famiglia il suo significato è profondo e trasversale, poichè collega il piacere di una grande passione all'esigenza di conservare il ricordo di un mondo ormai scomparso per diffonderne la conoscenza. Forte è anche il segnale di grande riconoscenza nei confronti di una figura fondamentale, colui al quale è titolato il museo,
Fernando Pizzamiglio, padre degli attuali continuatori di questa tradizione
Augusta,
Ferruccio e
Stefano.
Nel 1988 hanno dato inizio alla raccolta degli oggetti, oggi presenti in oltre quattrocento, quasi tutti utilizzati nella zona della val Nure e risalenti ad un periodo compreso tra i primi dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Sono raccolti in una grande sala, secondo un percorso che segue tutte le fasi della produzione dell’uva e del vino: dagli oggetti attinenti alla coltivazione dei vigneti alle attrezzature inerenti la vinificazione,
pigiatrici,
torchi,
botti,
filtri,
pompe,
tappatrici e
imbottigliatrici; sino all’
"angolo del bottaio", con tutti gli attrezzi per la costruzione delle botti in legno, e ai primi strumenti per le analisi del vino, il tutto corredato da
vecchi cataloghi di attrezzature enologiche ed
antichi documenti,
stampe e
grida.
Pezzi forti del museo sono una
castellata, particolare botte trainata utilizzata per irrorare di trattamenti le viti e distribuire concimi al terreno, un grande
torchio Mabille su carro della metà del diciannovesimo secolo, una
botte da Vin Santo piacentina dello stesso periodo e soprattutto un
filtro a sacchi ad armadio unico nel suo genere.
Il percorso museale prevede l'installazione di impianti video e sonori a completamento di questo pezzo di storia piacentina.
Museo Fernando Pizzamiglio - La Tosa: per un Passato vivo e pieno di significati, che ci aiuti a comprendere e vivere meglio il Presente.
Al momento il museo è visitabile previ accordi telefonici.