Itinerari a Bettola - tratto da Bell'Italia
n° 213 del gennaio 2004, aggiornato il 12.12.2009
In Italia ci sono villaggi che non compaiono più sulle carte stradali
perché nessuna strada ci è mai arrivata.
Sono nascosti nelle pieghe dei
monti. Hanno sopportato per anni l’esodo dei loro abitanti. Hanno
vigilato sulle pietre, sui legni, sui ferri, sui ricordi e le memorie.
La loro bellezza ha il sapore della malinconia.
Sono i villaggi
‘perduti’ d’Italia che si raggiungono solo con la forza del buon
camminatore ma anche con la perizia dell’indagatore.
Ci sono
paesi dal nome dolcissimo, quasi musicale, come Rigolo. È dolce è il
luogo dove si trova, sulla bassa china di una montagna rivestita di
boschi e poi aperta da un grande prato. Le case sono strette fra loro,
alcune in piedi, altre abbattute dal tempo. La chiesa, con il suo bel
campanile, è poco discosta, come per distinguersi dal volgo delle case.
Queste, hanno tutte il tetto in ‘chiappe’ d’ardesia, grigie dal tempo o
verdognole dal muschio. Alti e sproporzionati comignoli fanno pensare a
grossi camini dove le vecchie famiglie patriarcali stavano radunate
attorno al fuoco. Tutto il villaggio sembra modellato da una sola mano,
tanto sono simili le case, tanto sono stretti e allacciati i vicoli.
A
Rigolo, in inverno, vive una sola famiglia, altre ne vengono in estate
ma solo per godere della struggente bellezza del luogo. È gente che
viene dal Pavese (qui nella piacentina Val Nure) perché nel 1450 Rigolo
era residenza estiva dei Vescovi di Pavia e così nacque una piccola
colonia.
Fino all’inizio del secolo scorso, poi tutti se ne andarono,
attratti dalle luci della città. Molti tornarono da dove erano venuti i
loro avi, a Pavia e dintorni.
1. Per raggiungere Rigolo a piedi,
come ci siamo ripromessi, si può partire da Costa, un villaggio più
fortunato di Rigolo perché ci arrivano una strada asfaltata e un bus. La
sua posizione è bellissima, su un crinale di prati con le case che
guardano due vallate. Da Costa, seguendo il segnavia bianco/rosso 029,
si scende al guado del Rio Spigone. La carrareccia diventa ben presto
sentiero fra pendici franose che lasciano allo scoperto le
stratificazioni di marne e di calcari, antichi fondali marini. L’altro
versante della valle è più stabile e compatto, coperto dalle fronde dei
castagni, dei cerri, dei carpini. Dopo aver guadato il rio, nell’opposta
pendice, si raggiunge Rigolo della Chiesa, lungo la vecchia mulattiera
(o con la più lunga strada sterrata). La specificazione serve a
distinguerlo da Rigolo dello Scoglio, poco distante, riconoscibile
dall’alta torre di sapore medievale. Si può indugiare fra le vecchie
case, distendersi sul prato, dissetarsi alla fresca fontana o recare un
omaggio alla chiesuola. Alla fine s’incontra sempre qualcuno, lì per
caso o per necessità (un orto, un po’ di legna, una lentissima
ristrutturazione…) e si può conversare.?
2. Ci si può fermare a
Rigolo e tornare sui propri passi, oppure, nella stagione con la
vegetazione a riposo, passando accanto al piccolo camposanto, imboccare
una mulattiera che via via si trasforma in carrabile. Si risale la valle
del Rio delle Barche fino a Predarbora (tratto senza segnavia!), un
angolo di natura selvaggia dove è normale incontrare i segni e, forse,
la sagoma di qualche cinghiale.
3. Predarbora è un altro villaggio
in abbandono con una chiesa, datata 1760. Si passa oltre le case
salendo la costa lungo un agevole stradello, che poi sfocia sulla
provinciale che sale da Groppallo.
4. Senza restare sull’asfalto
si segue un’altra pista nel bosco che aggira un vallone e tocca quasi
la vetta di Monte Penna.
Qui si incontra il segnavia 043 che, con ripetute
svolte, punta in discesa verso Costa, il villaggio dal quale si era
partiti.
Vademecum
Itinerario pedonale circolare in una convalle della Val Nure nell’Appennino Piacentino.
Punto
di partenza e arrivo: Costa di Groppo Ducale, frazione di Bettola. A 11
km dal capoluogo, si raggiunge deviando dalla strada diretta a
Morfasso. A Bettola, a sua volta, si arriva da Piacenza seguendo per 34
km la strada della Val Nure (ex-S.S.654)
Tempo di percorrenza: 4
ore e 30 minuti (2 ore e 30 minuti se si ci limita a Rigolo). Itinerario
in parte segnalato (029 da Costa a Rigolo della Chiesa, 046 da M.Penna a
Costa), consigliato a escursionisti esperti. Impraticabile dopo forti
piogge e durante i giorni di caccia.
Dislivello: 528 metri.
Periodo consigliato: fino a maggio, dopo settembre.
Dove mangiare:
a Rigolo, Agriturismo Cà Sonino tel. 0523.916424 http://www.agriturismocasonino.it
in loc. Caslasca - strada per Ebbio, Agriturismo La Fattoria tel. 340.1274272 - 347.2321016 http://lafattoria.agriturismipiacentini.it
Indirizzi utili: CAI Piacenza, tel. 0523.328847 - 0523.331694, www.caipiacenza.it
ATTENZIONE! IL SENTIERO POTREBBE RISULTARE INFRASCATO se percorso in estate.
Itinerario pubblicato su BELL’ITALIA 213, gennaio 2004. Aggiornato il 12.12.2009.