Piacenza da vedere: Piazza Cavalli
prende il nome dalle due statue equestri in bronzo
La piazza, un tempo denominata Piazza Grande, deve il suo nome alle due statue equestri in bronzo che si ergono poco discoste dal fronte del Palazzo del Comune.
Sull'antica e suggestiva area si affacciano edifici di epoche diverse dominati dalla imponente mole del palazzo pubblico, il noto e splendido Palazzo Gotico, cui si oppone il Palazzo del Governatore.
Affascinanti fondali scenici che, nella comune severità dell'imposto architettonico, fanno da contrappunto alle esuberanti masse delle due statue bronzee realizzate tra il 1620 e 25 dallo scultore toscano Francesco Mochi (1580-1654). I due monumenti equestri, che raffigurano con gli stilemi enfatici del barocco il duca Ranuccio Farnese e il padre Alessandro, furono commissionate dallo stesso Ranuccio già nel 1612 in occasione del battesimo del figlio che sarebbe dovuto avvenire proprio in Piacenza.
Solo nel 20 però il Mochi, puntualmente documentatosi sugli analoghi soggetti già trattati da Donatello a Padova e da Verrocchio a Venezia, diede corpo alla statua di Ranuccio, rappresentandolo in costume romano e con lo scettro in pugno e cinque anni dopo concluse quella dedicata ad Alessandro, caratterizzata da una energica foga che gonfia impetuosamente il manto del duca.
Anche i rilievi ai lati delle basi delle due sculture vennero eseguiti dall'artista toscano (1625-19), che destinò al monumento di Ranuccio la raffigurazione allegorica della Pace e del Buon Governo, e a quello del padre l'Assalto della città di Anversa (1584) e Alessandro che riceve gli ambasciatori della regina Elisabetta (1587) a ricordo delle doti di valente condottiero del Duca, generale di Filippo II e governatore delle Fiandre.