Dall’Agriturismo Torre Maestri sono solo 30 km per raggiungere una delle più belle mete storico ambientali del piacentino, la Rocca d’Olgisio. Se poi si vuole fare rientro a Torre Maestri attraverso le verdi distese dei vigneti della val Tidone saranno altri 40 km da vivere pienamente, in un itinerario ad anello capace di procurare vere sensazioni di incanto e di piacevole stupore! Giunti alla Rocca d'Olgisio si apprezza immediatamente l'imponenza di questo complesso fortificato, posto su una rupe scoscesa a cavallo tra la
val Tidone e la
val Chiarone, nel comune di
Pianello Val Tidone, in provincia di
Piacenza.
Sorge su un ripido crinale a
564 m s.l.m. di altezza che, pur non essendo in sé una grande altitudine, in questa zona appenninica di non elevati rilievi, la veduta panoramica sulla pianura Padana e le valli circostanti è già un buon motivo di visita. Ma il bello deve ancora venire...
Rocca d'Olgisio incastonata nella roccia, a presidio delle valli dei torrenti
Tidone e
Chiarone, è una delle piu antiche e suggestive rocche piacentine, cinta da ben sei ordini di mura; fondata attorno all'anno Mille, nel 1378 dopo diverse appartenenze, viene consegnata da
Gian Galeazzo Visconti a Jacopo Dal Verme, valoroso vincitore della battaglia di Alessandria contro Firenze.
Le Sante
Liberata da Como e
Faustina da Como sono nate qui, figlie del nobile Giovannato proprietario della rocca.
Fuggirono dal castello per evitare il matrimonio imposto dal padre e si rifugiarono a Como dove fondarono un monastero. Entrambe le monache benedettine sono legate ad alcune leggende locali e hanno dato il nome a una delle grotte poste sul crinale.
Questa è solo un pò di storia.
La visita alla
Rocca si svolge tra le cinte murarie, di cui l'ultima costruita nell'Ottocento, che circondano il complesso di fabbricati di epoche diverse a cui si accede attraverso due ingressi.
Sullo stipite del portone che permette l'ingresso dalla terza cinta muraria nel cortile è scolpito il motto Arx impavida cioè fortezza impavida ovvero fortezza che nulla teme.
Questo accesso era dotato fino all'inizio dell'Ottocento di ponte levatoio e protetto da un'inferriata a saracinesca.
All'interno del cortile è situato il pozzo, profondo una cinquantina di metri su cui insistono leggende di passaggi segreti e vie di fuga dal castello.
Nel complesso, che è molto articolato, possiamo vedere l'oratorio, la torre della campana, il mastio con saloni affrescati e un loggiato di vedetta cinquecentesco.
All'esterno, poco oltre le cinte di mura, vi sono alcune grotte che ospitavano una necropoli preistorica, e che sono legate ad avvenimenti leggendari e sacri: la
grotta delle sante (Faustina e Liberata).
La grotta è interessante per le sedute e gli altari intagliati nella roccia, oltre che per le incisioni, e per il vasto panorama inquadrato dall’apertura.
Le nobildonne cui la grotta deve il nome fuggirono dal castello per evitare il matrimonio loro imposto dal padre, il nobile Giovannato, e fondarono nel VI secolo un monastero a Como.
Molto interessante è anche la vegetazione di questa zona dove a poca distanza convivono i fichi d’india con maestosi castagni.
La visita è conaigliato effettuaral accompagnati dalle guide per non perderne le peculiarità che la caratterizzano e dura, all'incirca, un'ora.
Al rientro si potranno visitare i paesi che si incontrano durante il tragitto,
Pianello, Borgonovo val Tidone, Gragnano e Gossolengo sicuramente meritevoli, per poi arrivare all'
Agriturismo Torre Maestri per passeggiare nei suoi vialetti in attesa di gustare, dopo un ricco aperitivo, una raffinata cena!